Un “noi” sempre più grande

Ogni anno, dal 1914, la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Quest’anno cade il 26 settembre e il tema scelto dal Papa è Verso un “noi” sempre più grande. Il richiamo è alla necessità di pensare al plurale, nella consapevolezza che abbiamo tutti bisogno degli altri e che nessuno si salva da solo.

Il rischio, dice il Papa nel suo messaggio annuale, è quello di cedere ai «nazionalismi chiusi e aggressivi e all’individualismo radicale che sgretolano o dividono il noi, tanto nel mondo quanto all’interno della Chiesa». Una condizione in cui «il prezzo più alto lo pagano coloro che più facilmente possono diventare gli altri: stranieri, migranti, emarginati che abitano le periferie esistenziali».

Mentre è nell’incontro con la diversità e nel dialogo interculturale che «ci è data l’opportunità di crescere come Chiesa, di arricchirci mutuamente».
La testimonianza diretta di alcuni rifugiati, che grazie all’accoglienza ricevuta nel progetto Sai (Sistema Accoglienza e Integrazione) del Samaritano della Caritas diocesana si sentono parte di questo Noi, dimostra che il sogno di papa Francesco si può realizzare.

Jennifer è una giovane donna nigeriana di 20 anni: «Tutti mi hanno allontanata, nessuno è mai gentile con me, questo è l’unico posto dove mi sento a casa».

Una testimonianza simile viene da Hossain, un giovane rifugiato afghano di 26 anni, mentre Omar, rifugiato sudanese di 40 anni spiega: «l’accoglienza presso il progetto Sai di Rieti mi ha fatto sentire parte di una comunità che mi ha permesso di ricominciare la mia vita».

Anche Amanuel, rifugiato di 35 anni, a Rieti si «sente a casa»: partito dall’Eritrea, ha affrontato un lungo e difficile viaggio, attraverso il deserto e poi il mare, trovando «tanta diffidenza anche nei Paesi del nord Europa nei quali sono stato». Musa è un ragazzo del Gambia di 20 anni: «A Rieti la gente è accogliente e i rapporti con i vicini di casa sono ottimi».

L’esperienza dell’accoglienza è importante non solo per chi la riceve, ma anche per chi la offre. Per facilitare la conoscenza con i rifugiati ospiti nella nostra città, la sede di via sant’Agnese n. 26 del servizio Sai, gestito dal Samaritano della Caritas, è aperto alle visiti tutti i giorni dal lunedì al venerdì: si possono incontrare le donne e gli uomini beneficiari del progetto fare un’esperienza di solidarietà.

E per la giornata del 26 settembre, la Caritas diocesana, Il Samaritano odv e Migrantes saranno presenti dalle ore 16 in piazza Mariano Vittori, di fronte alla Cattedrale di Rieti, con stand informativi, laboratori per bambini e stampa serigrafica.

Alle ore 17 si svolgerà un incontro di preghiera interreligioso. Dal 27 al 30 settembre proiezione di film sul tema dell’Afghanistan avrà luogo presso gli Istituti scolastici reatini.

di Antonella Liorni pubblicato su «Frontiera» n. 32 del 17 settembre 2021

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